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"Londra è un sogno di un'estate lontana in cui eravamo tutti insieme a godere di una notte stellata. C'eravamo io e Leo e Leila e Paolo e tanti altri, c'erano Giulio Casale e Paolo Benvegnù con le chitarre, Emidio Clementi al basso e Manuel Agnelli alla voce. E c'era Lindo Ferretti a officiare messa davanti a una platea di freak e artisti di strada. Ma domani è un altro giorno, un altro giorno e basta. Non è diverso e non cambierà niente. Ma almeno è domani". Un uomo braccato da se stesso, in fuga dal suo lento mondo provinciale, dal dolore, dall'insoddisfazione, da quello che non c'è. Un uomo a cui non resta che ricominciare dalle uniche certezze che crede di avere, gli amici lontani. Così inizia il viaggio per abituarsi alla fine di una vita che sente fallimentare, un viaggio fatto di isolamento emotivo, corse verso il telefono in cerca d'aiuto, calci, lividi sulle braccia, soffitti sconosciuti, voglia di arrendersi. Alla ricerca, forse, di nient'altro che un motivo per tornare. Di un piccolo, insignificante miracolo capace di indicargli che quello che cerca, in fondo, è nascosto in ciò che crede di avere perduto.